L’Istituto Superiore di Sanità ha divulgato la disponibilità, attraverso numero verde dedicato, a “ricevere” la voce di tutti coloro che vogliano avere una consultazione telefonica e consigli specifici da parte di esperti del settore, relativamente a problemi legati al gioco d’azzardo.
Chiamando l’800 55 88 22, è possibile mettersi in contatto con personale esperto del Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e ricevere informazioni su tutte le risorse territoriali eventualmente presenti e dedicate, quali i servizi sanitari deputati al trattamento del disturbo da gioco d’azzardo, i servizi in grado di gestire le problematiche socio-economiche e/o legali legate all’indebitamento, nonché i numeri verdi regionali dedicati alla tematica.
Il Servizio, anonimo e gratuito, è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16.
Come precisato dall’ISS, la linea è aperta anche per gli operatori socio-sanitari con l’intento di agevolare lo sviluppo di un network tra tutti i servizi che si occupano del trattamento del disturbo da gioco d’azzardo. Inoltre, il numero verde è a disposizione anche degli operatori di gioco che troveranno un sostegno adeguato per affrontare situazioni di particolare problematicità socio-sanitaria.
“Il Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA) non è solo un fenomeno sociale, ma è una vera e propria patologia, che rende incapaci di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse in denaro.”
Si tratta di una patologia che ha in comune con la dipendenza da sostanze il comportamento compulsivo e che produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute seriamente invalidanti.
Questa patologia è in espansione, e non esiste una terapia farmacologica. Il farmaco può eventualmente solo trattare gli aspetti patologici correlati, come depressione e stati d’ansia, sia in fase di gioco che di dismissione dal gioco, ma la vera terapia è quella cognitivo-comportamentale che interviene sulla motivazione e ha come obiettivo la ricostruzione cognitiva.
l Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) è catalogato nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) e perciò considerato una vera e propria patologia psichiatrica.
Il Manuela Diagnostico Statistico dei Disturbi Mentali, il DSM 5, definisce il Gioco d’Azzardo Patologico come il persistente e ricorrente comportamento problematico di gioco d’azzardo che comporta difficoltà o disagio clinicamente significativi, come riferito da un soggetto che, nell’arco di un periodo di 12 mesi, presenta quattro o più tra i seguenti sintomi:
- Ha bisogno di giocare d’azzardo con quantità crescenti di denaro per raggiungere l’eccitazione desiderata.
- E’ irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo.
- Ha ripetutamente tentato senza successo di controllare, ridurre, o interrompere il gioco d’azzardo.
- E’ eccessivamente assorbito dal gioco d’azzardo
- Spesso gioca d’azzardo quando si sente a disagio
- Dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per rifarsi.
- Mente per occultare l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco d’azzardo.
- Ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunità scolastiche o di carriera a causa del gioco d’azzardo.
- Fa affidamento su altri per reperire il denaro per alleviare una situazione finanziaria disperata causata dal gioco d’azzardo (APA, 2013) .
La diffusione di internet naturalmente agevola e modifica il fenomeno del gioco d’azzardo patologico.
“Mentre il giocatore tradizionale era facilmente individuabile, ghettizzato nei luoghi deputati al gioco, ora chiunque può essere un giocatore compulsivo senza che nessuno lo sappia, basta possedere un computer, il collegamento a internet e una carta di credito. Viene a mancare perciò, oltre alla funzione socializzante del gioco, l’effetto inibitorio del giudizio degli altri” (Lavenia, 2013).
“Nonostante la persona sia consapevole di danneggiare sé stesso e la propria famiglia, non riesce a fermarsi, spinto dalla speranza che “questa è la volta buona”. L’individuo arriva rapidamente a compromettere gravemente la propria vita economica, sociale, lavorativa e familiare”. (Lavenia, 2018).